Pubblicato il: 6 Dicembre 2014
Finalmente, dopo 9 lunghi mesi di attesa, possiamo stringere il nostro piccolo tra le braccia! Con lui e il suo papà torniamo a casa e ci sentiamo emozionate ma anche un po' preoccupate per la nuova vita e le esperienze che ci attendono. Niente paura: seguiamo sempre il nostro istinto e il buon senso e, se vogliamo dei semplici consigli, eccoli.
-Prima della dimissione: come prima cosa, è meglio se riposiamo molto nei giorni precedenti l'arrivo a casa del bambino. Se è il primo figlio, non possiamo neanche sospettare lo sconvolgimento che porterà nei nostri orari e nelle nostre vite. Nei primi mesi dovremo alzarci varie volte durante la notte, i primi giorni probabilmente non riusciremo neanche a dormire per l'emozione. Se dobbiamo sbrigare mansioni che ci porteranno fuori casa anticipiamole, in modo da poter passare almeno i primi giorni a completa disposizione del nostro pargolo: lui ha bisogno di noi anche per abituarsi al nuovo ambiente. Cerchiamo di prendere confidenza con le cure giornaliere: se non siamo molto esperte, impariamo a cambiare il nostro piccolo, a preparare e a dargli il biberon, a cambiarlo, fargli il bagnetto, tagliargli le unghie o sistemare eventuali medicazioni. Sfruttiamo al massimo le infermiere, chiediamo consigli e suggerimenti. Sarebbe bene avere già scelto il pediatra, in modo da potergli far conoscere il nostro piccolo al più presto.
-Ambiente: è molto importante che il bambino trovi ad accoglierlo un ambiente il più possibile silenzioso e sereno. In ospedale probabilmente nostro figlio divideva la stanza con altri neonati, i monitor suonavano e c’era un gran via vai di infermiere e medici. E’ invece essenziale garantirgli uno spazio silenzioso, lontano da rumori forti o molesti. Quindi niente telefono vicino alla sua stanza, televisori e radio ad alto volume, urla o confusione. Evitiamo anche le luci troppo forti e gli stimoli eccessivi.
-Sistemazione: Evitiamo di porre il neonato in lettini o culle enormi per lui, in cui si sentirebbe sperduto. Anche la carrozzina, più piccola, è adatta al suo riposo.
Qualunque soluzione scegliamo, se lo spazio è veramente tanto, si può comunque ridurre ponendo degli asciugamani arrotolati sotto il lenzuolo, in modo da creare una sorta di barriera.
-Misure anti-SIDS: sono stati individuati alcuni semplici accorgimenti per ridurre il rischio SIDS (morte improvvisa del neonato), che tutti i genitori dovrebbero mettere in pratica.
-Far dormire il neonato sulla schiena, senza cuscino e su un materasso rigido.
-Non coprirlo troppo, neanche in caso di febbre. La temperatura migliore per la notte è tra i 18 e i 20 gradi.
-Non avvolgere le coperte strettamente.
-Non fumare in sua presenza.
(Per maggiori informazioni consultiamo il sito Semi per la SIDS)
-Visite: per le prime settimane è meglio evitare un’invasione di parenti ed amici. Il bambino deve abituarsi ad un ambiente nuovo, e nei primi mesi di vita è maggiormente vulnerabile alle infezioni.
Chiediamo agli ospiti di non superare il numero di 2-3 persone e di rimandare l’incontro in caso di raffreddori o malanni vari.
-Crescita: può succedere che i prematuri nei primi due anni di vita siano leggermente più lenti nello sviluppo psico-motorio. Innanzi tutto bisogna sempre far riferimento all'età corretta, e non a quella anagrafica. L'età corretta si calcola a partire dalla data presunta del parto e non da quella reale.
Non preoccupiamoci se nostro figlio a un anno non cammina ancora, in realtà è come se avesse 9, 10 mesi, a seconda della prematurità, e il suo sviluppo seguirà l'età corretta.
Evitiamo anche i confronti con gli altri bimbi: ogni essere umano è unico e speciale, ognuno ha tempi differenti di sviluppo. E' considerato normale il bambino che cammina a 10 mesi, come quello che lo fa a 16, e lo stesso discorso vale per il linguaggio, l'eruzione dei dentini etc.
Ovviamente se notiamo qualcosa di strano chiediamo un consiglio a medici esperti, soprattutto in mancanza di follow-up.
Ora siamo pronte per l'avventura più straordinaria che potesse capitarci, coraggio mamme!!